Italiani, un popolo decisamente sottoassicurato

L’Italia è una straordinaria nazione, amata ed apprezzata in ogni angolo del mondo. Un merito che non può essere circoscritto solo alle infinite bellezze artistiche e architettoniche presenti nel nostro paese, un grande patrimonio che viene ammirato da milioni di turisti ogni anno, ma anche al carattere gioioso e socievole degli italiani, popolo che fa dell’ospitalità un marchio imprescindibile del proprio DNA.

Scegliere l’Italia per le proprie vacanze, quindi, significa non solo visitare posti d’infinita bellezza, ma divertirsi anche al calar del sole in locali, discoteche e bar dove poter intrattenersi, come avviene a chi visita la capitale, con uomini e escort roma di gran classe, in grado di rendere una serata decisamente più magica e coinvolgente. Gli italiani, però, hanno alcuni talloni d’Achille, che devono essere necessariamente colmati nel più breve tempo possibile.

Paradosso italiano: 25 miliardi per le coperture assicurative, oltre 100 per lotterie

Uno di questi è rappresentato dalla scarsa propensione alla sottoscrizione di prodotti assicurativi, che tutelano nel caso in cui dovessero accadere eventi negativi che possono incidere, profondamente, sul tenore di vita singolo o dell’intero nucleo familiare. Un problema atavico, reso ancor più impellente dalla situazione in cui versano le casse del nostro stato, sempre più deficitarie e meno assistenzialiste rispetto a qualche lustro fa.

Il divario tra gli italiani e gli altri cittadini europei, per quanto concerne le coperture assicurative sottoscritte, è davvero imbarazzante. Basti pensare che l’incidenza dei premi pagati dai cittadini del Belpaese è pari all’1,1% del PIL nazionale prodotto, a differenza di una media del Vecchio Continente che si attesta attorno al 2,8%.

Le percentuali dicono molto, ma non tutto. Se guardiamo i numeri concreti, la differenza tra italiani e europei è ancor più lampante ed evidente: i primi – escludendo l’RCA Auto obbligatoria per legge – pagano circa €.300,00 all’anno per la protezione personale o dei propri beni, mentre i secondi sfiorano €.1000,00; in altre parole, gli altri cittadini del Vecchio Continente si assicurano tre volte tanto rispetto a quelli nostrani.

Un dato, in tal senso, è alquanto esemplificativo: gli italiani, complessivamente, spendono circa 25 miliardi all’anno per le coperture assicurative, mentre destinano oltre 100 miliardi per lotterie e giochi. Affidarsi al fato per ampliare il proprio patrimonio, senza aver cura di difendere quello che possediamo o l’incolumità nostra e delle persone più care. Un paradosso tutto italiano, per molti, non a torto, difficile da comprendere.

Gli italiani sotto assicurano quanto di più prezioso dispongono: salute e casa

Com’è altrettanto di difficile comprensione la sottovalutazione per quanto concerne la copertura assicurativa della propria abitazione, a maggior ragione per una nazione, come la nostra, dove oltre il 70% dei cittadini vive in una casa di proprietà, il dato più alto a livello europeo. Ebbene, nonostante queste premesse, solo il 50% degli italiani ha sottoscritto una polizza casa, spesso,oltretutto, con coperture “basilari” che riguardano solo l’incendio e lo scoppio.

Una nazione come la nostra, purtroppo soggetta ad eventi naturali drammatici e difficilmente prevedibili, fa registrare un bassissimo grado di coperture assicurative per quanto concerne terremoti e alluvioni: solo il 5% dei proprietari di immobili l’ha sottoscritto col proprio assicuratore. Una scarsa cultura del rischio che dev’essere in qualche modo cambiata, cercando di far comprendere al cittadino medio che quel costo tutela il futuro proprio e degli affetti più cari.

Un dato ancor più allarmante riguarda l’ambito delle polizze sanitarie ed infortuni, in molti casi decisamente importanti per evitare i tempi biblici d’attesa della sanità pubblica. Solo un italiano su dieci, infatti, ha in essere una polizza sanitaria, mentre solo due su dieci hanno sottoscritto una polizza infortuni. Anche in questo caso, il confronto con altri paesi europei è decisamente negativo: in Germania ed Olanda, ad esempio, quasi la metà della popolazione ha contratto una polizza sanitaria privata.

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