Assicurare i pannelli fotovoltaici
Quello dei pannelli solari è un mercato in salute, malgrado qualche battuta d’arresto, anche legislativa, negli ultimi tempi: anzi, a tal proposito la richiesta al governo da parte degli operatori di maggiore attenzione e sostegno per il settore, magari prendendo spunto dalla Germania, che punta addirittura a produrre il 47% di energia pulita entro il 2020, è praticamente unanime. Ma i furti, nel frattempo, crescono in maniera impressionante. Pannelli e inverter spariscono da case e industrie con un’incidenza che oscilla tra il 5 e il 7%, asserisce l’Enea. Inoltre, pare che dal 2007 al 2010, anno in cui si è stimato un danno sui 200 milioni di euro, i furti siano raddoppiati.
Quindi è buona norma appoggiarsi a una società assicurativa; anzi, per alcune banche è condizione vincolante, prima di concedere un prestito apposito a chi vuole passare alle energie rinnovabili, e talvolta sia la banca che l’assicurazione impongono agli impianti di grosse dimensioni la collocazione di recinzioni e telecamere. Dal canto suo, il ramo della videosorveglianza guarda con interesse al fotovoltaico, settore che esige soluzioni mirate.
Le polizze che si stipulano in questi casi sono all risks, e costano 25 euro, o poco meno, a chilowatt. Salvo specifiche esclusioni, esse non coprono soltanto la sottrazione indebita, ma anche l’incendio, le azioni vandaliche, sabotatrici o terroristiche; in quest’ultimo frangente, si sta valutando se derubricare per legge le grandi centrali fotovoltaiche come obiettivi sensibili e se farle sorvegliare da guardie armate.
Alcune coperture assicurative riguardano, oltre ai componenti trafugati, perfino la mancata produzione. Tuttavia, il risarcimento è contemplato unicamente se l’impianto è già stato collegato e testato, perciò non tutela nell’eventualità di latrocini avvenuti, per esempio, in cantiere.